L’Italian Baja di Primavera incorona Ventura

4 Marzo 2019

Guai a dire che è un passaggio di consegne. L’Italian Baja di Primavera è stata solo il primo atto di un Campionato Italiano Cross Country che vivrà altri cinque appuntamenti di grande pathos da maggio a novembre per assegnare lo scudetto 2019. Ma la netta vittoria di Amerigo Ventura, navigato dal fratello Icaro, dimostra – se mai ce ne fosse stato bisogno – l’estrema competitività del pilota e del Quaddy Yamaha Yzx 1000 R, agile, potente e affidabile sul tracciato di 24,48 km disegnato sul greto del Piave. Il driver torinese ha chiuso i giochi in 2:01’32’’, infliggendo un distacco di 7’48’’ al campione in carica del Cross Country, Lorenzo Codecà, nove titoli in bacheca, pilota ufficiale Suzuki che con il Grand Vitara 3.6 V6 di Emmetre Racing ha conosciuto sinora poche sconfitte nelle disfide tricolori. Terzo sul podio a 15’18’’ un altro Grand Vitara, modello 1.9 Ddis, guidato egregiamente da Andrea Luchini che si è imposto nella graduatoria del gruppo T2 (derivati dalla serie) e del Suzuki Challenge, battendo di soli 2’’ l’ostico rivale Alfio Bordonaro e di 6’51’’ il figlio d’arte Alessandro Trivini Bellini. Gara spettacolare, ma dura e selettiva, con guasti meccanici, elettrici, di motore, che hanno inflitto ritardi abissali a diversi concorrenti mentre i più sfortunati sono stati costretti ad abbandonare. A casa già ieri sera Elvis Borsoi: la sua Mini All 4 Racing continua a dargli problemi, nonostante le amorevoli cure del Team Collodel 4×4. Ko all’ultima ripresa il bolognese Sergio Galletti, sempre in testa al Gruppo TH fino all’epilogo, quando il Toyota Land Cruiser ha rischiato il fuoco. Primato delle scadute omologazioni passato così all’anconetano Simone Grossi (Land Rover Defender) in 2:23’40’’ davanti al trevigiano Rinaldo De Nardi (Mitsubishi Pajero) staccato di 14’48’’. Complimenti all’intramontabile Roberto Bozano, alla guida dell’unico quadriciclo leggero che si è iscritto in versione TM: 2:16’50’’ al traguardo, terzo tempo assoluto. Soddisfazione per il Team Racing 4×4. La “prima volta” non è mai facile, la compagine organizzativa bellunese ha dimostrato serietà ed efficienza, passione e competenza, fattori fondamentali per affrontare con ottimismo le prossime sfide.
SS4. “Un solco sempre più profondo”.Il secondo giorno, in senso inverso, la carovana del cross country ritrova un greto del Piave ovviamente più segnato e scavato, anche e soprattutto nei passaggi sui guadi. Maggiori difficoltà per tutti, ma il Quaddy Yamaha di Ventura nel “Montello 1” fa segnare 24’05’’, volando incolume tra salti e fossi. Codecà non forza il Suzuki Grand Vitara, inutile rischiare, e il suo 25’48’’ è pura arte di contenimento. L’altro sushi giallo di Mengozzi firma un pregevole terzo tempo in 26’26’’ cancellando un po’ le tribolazioni di ieri e il forte ritardo in classifica. Quasi pari e patta nel duello T2 tra Luchini (26’57’’) e Bordonaro (26’58’’) che lamenta problemi alla frizione mentre il garfagnino dovrà gestire un vantaggio di 50’’ nell’ultimo settore selettivo. Tomasini (27’13’’) continua a soffrire, ma intanto studia a fondo il Toyota Toyodell, mentre il sorriso della Lops s’incrina per l’Isuzu che non ha più ripresa. Non c’è più Petrucci e l’Isuzu grigio preparato dal Team Cenzi, il driver di Ariccia bloccato a letto da un attacco febbrile. Si rivede Algarotti con il Quaddy Yamaha, cambio aggiustato, ora è l’alimentazione a limitare la performance del bergamasco. Novak è di nuovo in pista con il suo Amarok, ma l’anteriore risponde a tradimento causa i problemi al differenziale, e lo sloveno si accontenta di far strada e provare a divertirsi. Nelle retrovie, causa problemi vari, viaggiano comunque grintosi anche Marino Gambazza, Algarotti e Giocoli.
SS5. “Ventura sigilla con il record”.Incurante di strategia e tattica, Ventura timbra 23’33’’ e chiude inarrivabile a 2:01’32’’, dando merito alle modifiche di assetto e al fratello Icaro per le note. Codecà fa 26’46’’ (settimo tempo di settore) perché pensa solo a preservare il mezzo, ci saranno altre battaglie. Nel rush finale azzanna il vintage Bozano (25’33’’): senza rivali nel TM, si prende la gloria di un terzo posto assoluto virtuale, non potendo concorrere per il tricolore cross country. Bene pure Mengozzi (25’39’’), migliorano quasi tutti avendo preso confidenza del tracciato. A razzo Bordonaro (25’15’’), secondo tempo di settore nell’estremo tentativo di superare Luchini (26’03’’), che però salva 2’’ di margine dopo quasi 125 km cronometrati e porta a casa successo di T2 e Suzuki Challenge. Si danno il cinque i cugini Trivini Bellini, la loro prima avventura assieme sulle tracce dei padri è stata molto positiva e stare terzi sul podio delle giapponesi di serie fa ben sperare per il futuro. “Montello 2” leva il sorriso a Galletti. Un principio d’incendio stoppa la cavalcata del Toyota Land Cruiser ed è Simone Grossi a chiudere davanti con il Land Rover Defender in 2:23’40’’, il veneto De Nardi a 14’48’’.

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