PORDENONE CAPITALE DEL CROSS COUNTRY RALLY

14 Febbraio 2017

Un impegno condiviso per rilanciare il Campionato Italiano Cross Country Rally. E’ questo il messaggio forte scaturito dalla riunione di ieri a Pordenone tra addetti ai lavori del fuoristrada tricolore, in quella che può essere considerata a buon diritto la capitale nazionale della specialità. Non solo per l’ormai radicata prova di Coppa del Mondo, ma perché 3 gare su 6 della stagione 2017 si svolgeranno sulla sponda destra del Tagliamento, veicolando emozioni, interessi, prospettive di riscatto delle ruote artigliate nell’arcipelago dell’automobilismo sportivo che le ha sempre relegate in una nicchia con scarsa visibilità.
“E’ come l’anno zero per il cross country rally, una sfida da percorrere assieme” spiegava ieri Mauro Tavella, riannodando il filo di un confronto che ha avuto anche spunti polemici in un clima di generale apprezzamento per le novità di calendario, regolamenti, punteggi e trofei di contorno. E’ lui, Ciuffo Ribelle, il leader indiscusso dell’operazione riscatto. Motore e volano di un lavoro complesso per convincere vecchi e nuovi competitor a mettersi in gioco, soprattutto con il “progetto 200 euro”: una raccolta fondi in cui il Fuoristrada Club 4×4 Pordenone pareggerà ogni contributo di un singolo pilota per raggiungere la soglia critica di 10 mila euro, cifra che potrà consentire nel 2018 il varo di un’altra gara cross country rally (ad oggi è candidata Agnone nel Lazio). Soldi non banali (mai lo sono, del resto) per condividere lo sforzo di dare autorevolezza alla specialità, sostanza e certezza di calendario, consistenza di equipaggi al via. Presentate dunque le gare 2017, i nuovi coefficienti, la decisione di assegnare punti anche in caso di ritiro immediato per premiare comunque chi è partito rispetto a chi è rimasto a casa.
Presentato anche il nuovo Suzuki Challenge Classic che si affiancherà al 18. Challenge per i clienti privati su Grand Vitara.
“Facciamo parte della storia del cross country – ha detto con orgoglio Massimo Nicoletti di Suzuki Italia ed Emmetre Racing – e quest’anno abbiamo voluto aggiungere qualcosa omaggiando i clienti sportivi che hanno mantenuto in forma i vecchi Samurai, Jimny, Gs. Grazie all’accordo con Italian Baja e San Marino, potranno correre con iscrizione gratis in quattro gare, un mini trofeo circoscritto in ambito geografico e quindi abbattendo i costi generali. Spero abbia successo perché è un modo per far tornare nell’alveo federale chi partecipa a gare clandestine e per incentivare la specialità nel modo più serio e degno. Naturalmente l’impegno di Suzuki Italia è confermato per quanto riguarda la caccia allo scudetto assoluto, non ci siamo stancati di vincere e stiamo rinfrescando le macchine cercando di dare qualcosa in più ai nostri equipaggi di vertice”.
Ma la novità più significativa della stagione 2017 promette di essere il trofeo Polaris e l’avvento in grande stile dei mezzi Utv sulla ribalta tricolore.
“Eravamo alla ricerca di un campionato serio, concreto, strutturato – ha spiegato Diego Biella, responsabile produzione di Polaris Italia – per investire in promozione dei nostri mezzi. Abbiamo un veicolo turbo di 1000 cc e 160 cavalli che ha corso alla Dakar ed è arrivato al traguardo, un successo per noi arrivare in fondo alla gara più massacrante del mondo, dimostrazione di robustezza e affidabilità. Qui in Friuli avete dei territori fantastici, il 24 febbraio faremo un test al Valvadrom con una squadra che poi seguirà l’intero campionato. E’ una nuova sfida, un’avventura, facciamo un investimento importante, daremo dei premi in denaro”.
Ecco l’argomento scottante. Non solo Polaris, ma anche Yamaha, Danisi Engineering, Can-Am e Arctic Cat, pronti a lanciare la sfida dei “Syde by Sides” che fanno storcere il naso a più di qualcuno: veicoli a due o quattro ruote motrici, leggerissimi, agilissimi, velocissimi. Così “issimi” e intriganti, che potrebbero davvero lottare per l’assoluta – all’Italian Baja d’Autunno il secondo posto di Angelo Montico su Yamaha Quaddy può essere un rombo di entusiasmo o di allarme, dipende dai punti di vista – anche se per ora si pensa a un loro gruppo specifico da scudettare (TM). Certo si può immaginare la confusione negli spettatori e nel pubblico in generale rispetto a un’eventuale vittoria di un mezzo Utv celebrato sul gradino più alto del podio e che non prende punti per il campionato… Problematiche (questa e altre) da esaminare con calma – suggerisce Tavella – e soprattutto dopo aver verificato i numeri del Campionato 2017. Perché l’esigenza di tutti i protagonisti dev’essere quella d’innalzare il numero da troppo tempo asfittico delle partecipazioni, con una stimolante apertura alle novità.

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