Rallye San Martino 2018, la prima volta di Sossella e Iccolti

17 Settembre 2018

Fa un po’ di malinconia il dopo Rallye a San Martino. Passato un weekend rombante, con la meraviglia della prova spettacolo in paese osannata da pubblico e protagonisti, una coltre di silenzio scende dalle Pale e suggella la fine dell’estate, già i ragazzi sono tornati a scuola.

IMPRESA.Resta però l’eco dell’impresa di Manuel Sossella, navigato sulla Ford Fiesta Wrc PA Racing da Gabriele Falzone, che per la prima volta ha vinto il Rallye moderno valido per il Campionato Italiano Wrc, rinviando a Como l’assegnazione dello scudetto nell’ultima sfida stagionale.

SPAVENTO.E non si cancella neppure lo spavento per il pauroso incidente degli scaligeri Riccardo Canteri e Pierino Lesa, con la loro Fiat 131 Racing sventrata dai pompieri per tirarli fuori dopo essere rotolata in discesa dal Manghen (ps 5) atterrando piatta sulle quattro ruote. Per fortuna i due se la sono cavata con qualche frattura.

SOSPENSIONI.Prova sospesa, Historique Rallye in trasferimento sulla Val Malene (ps 6) dove l’Opel Ascona 400 di Tiziano Nerobutto e Franco Battisti ha sbattuto e si è messa di traverso. Nessun problema per l’equipaggio (che si trovava al comando), ma altra sospensione e sfilata delle vetture in direzione Gobbera.

VITTORIA.L’ultimo crono (ps 7), con scratch di Nicola Patuzzo e Alberto Martini su Ford Sierra Cosworth, non ha più stravolto i ranghi della corsa storica. Al traguardo 16 delle 25 auto partite, gioia contenuta per i vincitori Agostino Iccolti e Lucia Zambiasi su Porsche 911 Rs 3.0 del Team Bassano, affiancati sul podio da Maurizio Pioner e Bruna Ugolini su Lancia Delta Integrale, Andrea Montemezzo e Andrea Fiorin su Opel Kadett Gsi.

BILANCIO.Soddisfazione nel clan San Martino Corse per l’esito della gara, al netto dell’incidente che poteva funestare l’Historique, anche per l’immediatezza dei soccorsi, i quali hanno dimostrato un’efficienza organizzativa di prim’ordine. Il Rallye, secondo tradizione, ha saputo coniugare sport e turismo, mettendo a frutto un lavoro di squadra tra le varie anime del Primiero, con vista privilegiata e consapevole sulla gemma delle Dolomiti.

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