Coppa Italia Velocità: risultati round 1 Misano

22 Luglio 2020

Dopo mesi di attesa per l’emergenza Coronavirus, la stagione 2020 della Coppa Italia è iniziata al Misano World Circuit Marco Simoncelli con le prime gare del Trofeo Italiano Amatori, Dunlop Cup, Pirelli Cup e Yamaha R3 Cup. Pur con le restrizioni imposte dal protocollo anti covid condiviso da FMI con tutte le parti in causa, piloti e organizzatori hanno vissuto l’inizio della stagione con grande entusiasmo e attendono ora il secondo doppio round che andrà in scena il 22 e 23 agosto all’Autodromo del Mugello.
TROFEO ITALIANO AMATORI

Classe 600 base

Gara uno ricca di colpi di scena con alla fine vittoria meritata del marchigiano Denis Fantucci, che ha piazzato la sua Honda davanti a uno stuolo di Yamaha. Fantucci è stato al comando per l’intera gara ma a metà, quando aveva oltre cinque secondi di vantaggio, ha fatto un lungo ma è riuscito a riprendersi, permettendo agli inseguitori da riportarsi immediatamente alle sue spalle. Contemporaneamente ha sbagliato anche Andrea Albarelli in quel momento secondo ed è uscito di scena. Il battistrada riesce però a ristabilire le distanze dagli inseguitori e cosi il folignate Michele Gili che nel frattempo aveva preso la seconda posizione va a conquistare il secondo gradino del podio davanti all’emiliano di Sassuolo Luca Gavazzoni, partito dalla pole position, protagonista di un bel finale. Quarto Federico Barone e quinto Gian Luca Perna.

Domenica Dennis Fantucci, uno dei pochi piloti marcati Honda, in mezzo a uno stuolo di Yamaha, replica la vittoria di gara uno della 600 Base e conduce la classifica generale a punteggio pieno. Il marchigiano partito perfettamente dalla seconda fila va subito in testa, incrementando il vantaggio fino a chiudere con quasi sei secondi di vantaggio sull’immediato inseguitore.

Alle sue spalle a lungo staziona Luca Gavazzoni (Yamaha) ma a due terzi di gara rallenta e viene rilevato da uno scatenato Walter Farina. Gavazzoni controlla e forte dell’ampio vantaggio conseguito si accontenta del terzo posto. Da evidenziare anche la grande rimonta di Michele Gili, secondo sabato, che dopo aver registrato il giro veloce al settimo passaggio, recupera alcune posizioni fino a terminare quarto, davanti ad Andrea Albarelli.

Classe 600 pro

Il pugliese Vincenzo Ostuni, campione uscente, domina la classe 600 Pro in gara uno. Il quarantaquattenne di Altamura, preso il comando immediatamente dopo il via, ha incrementato il vantaggio fino a chiudere con oltre cinque secondi di vantaggio sul romano Gabriele Fusco. Completa il podio il sardo Gabriele Ferrara. Da notare la prova sfortunata del comasco Roberto Bellebono, caduto a metà gara quando era secondo e in lotta con Ferrara e Di Marco per un posto sul podio; quest’ultimo chiude quarto davanti a Carlo Corsini. Da segnalare che la Yamaha ha monopolizzato le prime tredici posizioni.

In gara due il romano Gabriele Fusco riscatta il secondo posto del sabato nella gara della 600 Pro, quasi un monomarca Yamaha, e coglie la vittoria proprio davanti al vincitore del sabato Vincenzo Ostuni, questo li posiziona appaiati in classifica generale.

Al terzo posto finisce il francese Joey Lubrat dopo un lungo testa a testa con Domenico Di Marco, chiude la top five Roberto Ferrara. Giornata no per Carlo Corsini e Francesco Villani fuori già al primo giro per una scivolata, e per Roberto Bellebono che, purtroppo per lui, replica la caduta del sabato quando occupava la quinta piazza ed era in lotta per il podio.

Classe 1000 base

Parte bene tutta la prima fila e saranno questi tre i piloti protagonisti assoluti della gara di sabato. Il toscano di San Sepolcro Tommaso Cherici (Yamaha), detentore della pole, mantiene la testa del gruppo davanti a Christian Seghezzi e Marco De Santis entrambi su BMW. I tre allungano immediatamente ed è lotta serrata ma Seghezzi sembra avere una marcia in più e al terzo giro passa a condurre, passano ancora due tornate e Cherici è costretto a cedere anche la piazza d’onore a favore di De Santis. Nel giro finale non cambia più nulla e l’ordine di arrivo conferma Seghezzi davanti a De Santis e Cherici, quarto Paolo Falavigna (Suzuki) e quinto Matteo Crocetti (Yamaha).

E’ stata questa la più bella gara vista nella mattinata di domenica del Trofeo Italiano Amatori, incerta fino alla fine e con tre piloti, gli stessi protagonisti del sabato, che si sono a lungo dati battaglia. Alla fine la vittoria è andata a Christian Seghezzi (Yamaha) che così replica il successo di gara uno. Dietro il lombardo, a poco più di mezzo secondo, è giunto Marco De Santis, capace anche di guidare la corsa per i primi cinque giri e poi nel finale prima di cedere al vincitore che lo ha superato con una manovra decisa e spettacolare. Terzo ha concluso Tommaso Cherici, ripetendo così, esattamente, lo stesso ordine del podio della gara d’esordio. Quarto, ma con un ritardo di oltre venti secondi, Carlo Carminati (Aprilia) che di poco ha prevalso su Massimo Nicolini (BMW). Da evidenziare la prova sfortunata di Paolo Falavigna (Suzuki) vittima, a metà gara, di una innocua scivolata alla curva del Rio, quando era quinto e in piena lotta per il podio.

Classe 1000 avanzata

Altra bella gara uno combattuta che ha visto il perfetto stacco iniziale di Fabio Donesana (Ducati), partito con il secondo crono, bruciare il poleman Claudio Biasini (BMW) e concludere il primo passaggio al comando, ma il cesenate Biasini non ha mollato e al giro successivo ha preso in mano le redini della gara per non mollarle più fino alla bandiera a scacchi. Nel corso della gara Donesana ha rallentato tanto da terminare in quinta posizione e, con Biasini saldamente al comando, la bagarre si è scatenata per le restanti posizioni del podio che alla fine ha visto Mattia Rossignoli conquistare la piazza d’onore davanti a Leonard Solmonese. Ai piedi del podio Gabriele Rossi (Yamaha) che ha preceduto Donesana.

Claudio Biasini (BMW) replica il successo del sabato, ma la vittoria in gara due è stata veramente sudata. Il cesenate, partito dalla pole, non è scattato bene allo start, perdendo alcune posizioni poi prontamente recuperate, ma intanto al comando della gara è andato Fabio Donesana (Ducati) che poco dopo è stato rilevato da Vittorio Carminati, anch’egli in sella alla moto bolognese. Il bergamasco ha condotto per sette giri, poi ha ceduto al veemente ritorno di Biasini e nel finale è stato costretto a difendersi anche dall’attacco di Donesana che ha più volte respinto ma, purtroppo per lui, all’ultima curva è scivolato, replicando in negativo quanto fatto in gara uno. La wild card Biasini coglie la seconda vittoria consecutiva, alle sue spalle chiude Donesana che precede Mattia Rossignoli. Ai piedi del podio Gabriele Rossi (Yamaha) ha la meglio su Andrea Becciolini (Ducati).

Classe superior cup

Gara uno interrotta immediatamente dopo il via per una caduta sul rettilineo di partenza che ha coinvolto due piloti, uno dei quali costretto alle cure mediche. Prima della bandiera rossa ancora una caduta alla curva del Rio e questa volta a farne le spese è Alberto Fontana, meglio conosciuto come Naska, anch’egli costretto in infermeria. Nuovo start e questa volta tutto ok con il detentore della pole Alessandro Rossi a scattare perfettamente e prendere la testa del gruppo davanti a Massimo Dovesi e Mario Guarracino, tutti su Yamaha. Il marchigiano sembra poter controllare la gara tanto che prende anche un leggero margine, ma dietro la coppia Dovesi – Guarracino non molla, con il pescarese che addirittura passa prima in seconda posizione e poi nel finale attacca decisamente Rossi, tanto da superarlo poco dopo aver iniziato l’ultimo giro. Sotto la bandiera a scacchi Guarracino e Rossi passano distanziati di soli 66 millesimi, più attardato Dovesi che nel finale si è sottratto alla bagarre in quanto ancora dolorante per una recente lussazione di una spalla. Quarto chiude Mattia Giachino e quinto Pierluigi Domenighini.

Il marchigiano Alessandro Rossi (Yamaha) si aggiudica gara due della Superior Cup e grazie al secondo posto di sabato e alla contemporanea caduta del vincitore di gara uno Mario Guarracino, avvenuta al terzo giro quando era quinto, passa a condurre in solitario la classifica generale. Dietro il pesarese ha chiuso Massimo Dovesi (Ducati) che ha condotto per le prime due tornate prima di essere superato da Rossi. Dovesi nel finale ha dovuto controllare a distanza il recupero di Mattia Giachino (BMW) che a metà gara aveva avuto la meglio su Mauro Contu (BMW). Quinto ma con un notevole ritardo dal vincitore, ha chiuso Pierluigi Domenighini (Kawasaki).

Rookie challenge

Gara uno lineare con il romano Michele Scuderi (BMW) bravissimo a scattare in testa allo spegnersi del semaforo nonostante partisse dalla seconda fila e a mettere in riga il poleman Fabio Gazzarri e gli altri protagonisti delle prove ufficiali Giuseppe Pirozzi e Daniele Zanchettin tutti in selle alle moto berlinesi. Scuderi, Gazzarri e Pirozzi allungano, mentre perde terreno Zanchettin costretto poi al ritiro a metà gara per una innocua scivolata. Nel finale Gazzarri tenta di recuperare sul battistrada ma questi dopo un lieve rallentamento, riprende a marciare a ritmo sostenuto andando a cogliere la vittoria con tre secondi di vantaggio su Gazzarri e cinque su Pirozzi. Più attardati terminano Patrizio Mizzoni (Aprilia) e Michelangelo Fiscato (Kawasaki).

Giuseppe Pirozzi (BMW) si aggiudica gara due del Rookie Challenge al termine di un lungo duello con Fabio Gazzarri anch’egli sulla moto tedesca. Duello durato quasi tutta la corsa e conclusosi a poche curve dall’arrivo per la caduta del senese che ha lasciato così via libera alla facile vittoria del napoletano. I due infatti avevano accumulato oltre quindici secondi di vantaggio sul vincitore di gara uno, Fabio Scuderi (BMW) e si apprestavano all’arrivo in volata quando, come detto, Gazzarri – già autore di un dritto – è scivolato, fortunatamente senza conseguenze, ha ripreso attardato ed ha chiuso sesto. Pirozzi quindi è salito sul gradino più alto del podio davanti a Scuderi e a Daniele Zanchettin (BMW), per tutta la gara a ridosso dei fuggitivi e pronto ad approfittare di eventuali defaillance dei battistrada. Quinto ma con notevole ritardo dal vincitore Maurizio Bianca (Aprilia) che ha preceduto Michelangelo Fiscato (Kawasaki).

DUNLOP CUP

Al quarto anno di vita, il trofeo organizzato da Motoxracing, EMG Eventi e Dunlop ha offerto quattro gare (due sprint da 6 giri e due da 10) ricche di emozioni e spunti d’interesse, con tre piloti vittoriosi e tanto spettacolo.

Cominciando dalla 600, le due gare in programma hanno incoronato vincitori Giordano Travagliati e Riccardo Picciuto, col primo che lascia Misano da leader della classifica.

Conquistata una perentoria pole position e i tre punti extra da essa conferiti, il campione in carica Travagliati ha dominato Gara 1 e ha anche fatto segnare il giro più veloce, iniziando al meglio la stagione della difesa del titolo. Dietro di lui, Picciuto si è imposto su Giovanni Menduni e Manuel Torrini nella lotta per la seconda posizione.

Si è invece vista un’altra storia in Gara 2: Picciuto e Torrini hanno arginato il tentativo di fuga di Travagliati e hanno dato vita con lui a una bella battaglia, finché Picciuto non ha staccato gli avversari nei giri finali e si è assicurato la vittoria. Sul podio con lui Torrini e Travagliati, mentre il giro più veloce è stato realizzato da Menduni (decimo, dopo una caduta all’ultimo giro mentre lottava per il podio).

Se le gare della 600 hanno avuto due vincitori diversi, la classe 1000 ha avuto in Sebastiano Zerbo un mattatore inarrestabile.

Qualificatosi col secondo tempo, il pluricampione italiano (e non solo) ha trionfato nella gara sprint rimontando dopo una brutta partenza. Quinto al termine del primo giro, Zerbo si è portato subito in seconda posizione e ha poi accorciato le distanze dal poleman Scienza, facendo segnare anche il best lap della gara. Al quinto giro Zerbo ha sorpassato Scienza e questa manovra gli ha garantito la vittoria davanti al rivale, mentre Simone Lotito ha completato il podio.

Gara 2 è andata allo stesso modo, con Zerbo che ha nuovamente messo in tasca vittoria e giro più veloce. Dopo uno scatto non perfetto, il pilota siciliano si è riportato subito alle spalle di Scienza e lo ha superato al quinto dei 10 giri previsti, per poi andare in fuga e vincere con due secondi di vantaggio. Sul podio con lui sono saliti Scienza e Christian Micochero, quest’ultimo terzo dopo una gara in solitaria.

Coi risultati delle quattro gare, i tre punti per la pole position e i tre per il best lap di ogni gara, Giordano Travagliati guida la classifica della classe 600 con 47 punti seguito da Riccardo Picciuto con 45 punti e da Manuel Torrini al terzo posto con 33 punti. Nella 1000 Sebastiano Zerbo è davanti a tutti con il massimo dei punti: 56. Al secondo posto della classifica generale c’è Nicola Scienza con 43 punti e Christian Micocero è terzo con 29 punti.

PIRELLI CUP

Questo primo weekend di gara ha visto il nascere di una nuova formula di gara, una formula resasi necessaria per il bisogno di concentrare due gare nello stesso weekend ed avere così un campionato di sei prove, concentrate in tre sole tappe. Noi promotori, affiancati dal costante supporto della FMI e di PIRELLI, siamo quindi riusciti a creare questo nuovo format che ha riscosso immediato successo.

Già dal giovedì i piloti hanno iniziato a ritrovare feeling con la pista e con il nuovo asfalto dopo mesi di inattività forzata, anche in vista del fatto che la nuova formula prevede già dal venerdì sera l’entrata in clima gara con il primo turno di prove ufficiali.

Il venerdì mattina la pioggia ha reso viscido l’asfalto del MWC e molti piloti hanno atteso nei box e nelle tende l’arrivo di uno spiraglio di sole, previsto per il primo pomeriggio; solo pochi temerari hanno affrontato i tornanti del circuito romagnolo, anche frenati dal fatto che con questa nuova formula premia la costanza dei risultati di gara.

Come previsto la Q1 del pomeriggio si è disputata su un tracciato perfetto anche se ancora poco gommato, ma le nuove coperture Pirelli si sono dimostrate di livello assoluto sia per durata che per grip.

Nella classe 600 le wild card d’eccellenza Alessandro Nocco e Axel Bassani hanno preceduto i velocissimi Gabriele Giannini e Davide Bonfanti che, insieme a Jacopo Facco saranno sicuramente gli uomini da battere in questa PirelliCup classe 600.

La classe regina ha invece evidenziato la differenza di caratura di piloti espertissimi, dei veterani dei circuiti mondiali come Luca Salvadori e la wild card Eddi La Marra che hanno preceduto (ma nemmeno di molto) uno strepitoso Vietti Ramus Doriano tallonato dalla BMW di Alessio Terziani e dall’Aprilia del rientrante agguerritissimo Dario Latrecchina, del team MC7.

Poche ore per riposarsi, gommare, modificare assetti e ripassare mentalmente il circuito ed è già Q2.

Una pista notevolmente più veloce ha stabilito la griglia di partenza, dando la pole a Axel Bassani che in sella alla Yamaha del team MotoXracing, con un superbo 1.39.281, ha regolato di poco l’alfiere del team Renzi Corse Alessandro Nocco lasciando la terza casella della prima fila al primo dei piloti iscritti al campionato, Davide Bonfanti, portacolori del team Rosso e Nero.

La classe 1000 ha visto la discesa in pista di Luca Vitali, assente nelle Q1, che ha inanellato 11 giri facendo segnare un tempo stellare di 1.37.232, seguito di pochissimo da Luca Salvadori ed Eddi La Marra tutti sotto l’1.38.

Nel pomeriggio già Gara1, una gara sprint di 7 giri con procedura di partenza Quick Start. A causa di un incidente avvenuto in Superior Cup, che ha tenuto bloccata la pista per alcune decine di minuti, le gare successive si sono combattute su sei tornate, ma questo non ha limitato lo spettacolo, anzi lo ha amplificato facendo saltare quelle strategie di controllo e studio dell’avversario che possono essere vincenti su gare di maggiori tornate.

Come preventivabile Axel Bassani ed Alessandro Nocco si sono divisi le prime due piazze, facendo valere un’esperienza di pista che pochi possono vantare. Il primo posto degli iscritti invece è stato conquistato dalla new entry Davide Bonfanti che ha portato la velocissima Yamaha del team Rosso e Nero a conquistare il bottino pieno di punti per la classifica finale, seguito dal giovanissimo Jacopo Facco (entrambi Motoclub Adriatica Racing) e dal portabandiera del team Speed One Nicolo Castellini, che ha così completato il virtuale podio degli iscritti e che sicuramente battaglieranno per la vittoria finale della Pirelli Cup.

La classe regina ha visto un fantastico Luca Vitali del team Cherri Box 24 Guandalini racing, trionfare con la sua BMW davanti a Luca Salvadori e Alex Bernardi che saranno sicuri duellanti per la conquista del titolo. In quarta posizione il pilota del team BMax Francesco Cocco ed il giovane Vietti Ramus a tallonarlo di poco più di un secondo sulla bandiera a scacchi.

Il main event 600, la gara delle 14.30 ha visto ben 36 piloti battagliare sui lunghi tornanti del MWC. L’ha spuntata il solito Bassani con Nocco a fargli compagnia sul secondo gradino del podio. Primo degli “umani” il giovane (ma già esperto) e talentuosissimo Jacopo Facco che con Nicolò Castellini e Matteo Samarani del team MMR hanno completato il podio degli iscritti al campionato che si dimostra davvero avvincente e combattuto. Battuta d’arresto per Bonfanti, uscito di scena al giro 1, ma che ha dimostrato capacità da veterano e che avrà sicuramente voglia di riscatto.

L’ultima gara PirelliCup 1000, ha riservato sorprese nelle posizioni di rincalzo. Con Viltali a dominare e Salvadori ad inseguire, le emozioni piu’ grandi le hanno date le posizioni di rincalzo; il repentino ritiro di Bernardi ha lasciato la scena a Cocco e Vietti Ramus, ed è stato proprio quest’ultimo ad aggiudicarsi la terza piazza del podio.

Sicuramente un campionato che parte nel migliore dei modi e che si deciderà in toscana, dove nel circuito di proprietà della Ferrari si disputeranno i prossimi quattro round.

YAMAHA R3 CUP

Il primo appuntamento 2020 della Yamaha R3 cup, monomarca ufficiale Yamaha organizzato da AG Motorsport Italia per la filiale italiana di Yamaha Motor Europe, vede schierati in griglia un gran numero di partecipanti e riconferma per il quinto anno, la propria presenza in Coppa Italia. Il primo round, si svolge a porte chiuse con la formula di due qualifiche e due gare, tra il 17-18 e 19 luglio.

Racchiusi tra l’anno di nascita 2001 e 2006, ci sono 27 giovani su 40 iscritti, che concorreranno anche per la classifica bLU cRU, per accedere alla selezione del MASTERCLASS Yamaha ed avere la possibilità di poter entrare nel mondiale FIM nella classe Supersport 300 del WSBK.

Dalle qualifiche spicca immediatamente una nota interessante, per il primo anno, tutti i piloti sono racchiusi in un gap ristretto, che presuppone una grande bagarre. La corsa per la pole position la vince Diego Palladino (team Roc’n’Dea) in 1’53”388 che supera all’ultimo giro sotto la bandiera a scacchi Stefano Borgonovo del medesimo team nonchè pilota proveniente dalla “scuola” Yamaha R125 cup con il crono di 1’53”443 e terzo in griglia di partenza, scatterà Tommaso Occhi (team Geko Bike) con 1’53”527.

In griglia di partenza di gara 1, il colpo d’occhio degli ombrelli neri Yamalube, riempiono il rettilineo di Misano, che allo spegnersi dei semafori, danno spazio ad un compatto gruppo blu, che già dai primi giri racchiude 23 piloti in fila indiana su 33, di cui 19 si portano al comando con il vertice della gara che vede in lotta i piloti più veloci. Stefano Borgonovo (team Roc’n’Dea) che per maggior parte della gara ha tenuto testa al gruppo ma rimane con l’amaro in bocca perchè vede sfumarsi la vittoria all’ultimo giro, Giacomo Donadio (team Gradara corse) che alla curva del Tramonto tenta l’attacco nel final lap, portandosi in testa per un istante, ma prima del rettilineo del traguardo, arrivano Mattia Capogreco (team Gradara corse) e Riccardo Mancini (DM corse) che passano sotto la bandiera a scacchi al photofinish, terzo Donadio poi Ludovico Papale (team MBM), Tommaso Occhi (Geko Bike) i primi cinque assoluti. Da sottolineare la grande rimonta di Mattia Capogreco (team Gradara Corse) che partito 14° rimonta fino al 2° posto, per poi vincere su tutti tagliando il traguardo al primo posto. La ragazza più veloce è la estone Anastassia Kovalenko (team MORA) e primo della classifica Senior è Ludovico Papale (team MBM), la categoria YSS la vince Emiliano Ercolani (team MC7 corse). Giro veloce di gara Brera orologi a Giacomo Donadio (Gradara corse) in 1’53”345.

Cambio della guardia ai vertici del podio. Già dai primi giri di gara 2, sono 22 i piloti in fila indiana con i primi 12 compatti. Borgonovo al comando, un po’ la replica di gara 1, però con Mancini fuori dai giochi per una scivolata alla Quercia, si portano avanti Tommaso Occhi (team Geko Bike) e Gabriele Esposito al nono giro sono appaiati e la lotta continua con Borgonovo che prova a prendere Tommaso Occhi prima della fine del tempo. La bagarre finisce con i primi tre che arrivano in volata a tagliare il traguardo con Diego Palladino (team Roc’n’Dea) che vince gara 2, seguito da Gabriele Esposito (team MMR) e Tommaso Occhi (team Geko Bike). Si riconferma al primo posto della classifica femminile Anastassia Kovalenko (team MORA), per la Senior Stefano Borgonovo (team Roc’n’Dea)e per la classifica YSS nuovamente Emiliano Ercolani (team MC7 corse). Giro veloce di gara a Tommaso Occhi (Geko Bike) in 1’53”607.

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