Rally della Marca 2019, Fontana dei desideri

20 Giugno 2019

E’ bastato un attimo, accreditarlo come favorito, ed è stata servita sul piatto una “gufata” micidiale: prime due gare del Campionato Italiano Wrc, due ritiri per Corrado Fontana. Al 1000 Miglia un errore in discesa verso Gardone Riviera, il posteriore della Hyundai i20 Wrc che tocca un muro staccando ruota e sospensione sinistra. All’Isola d’Elba l’incoccio con un masso non segnalato in mezzo alla strada, nella penultima prova speciale, strappato il braccio della sospensione destra e addio sogni di gloria. Il driver comasco era al comando con 11’ di vantaggio su Marco Signor, poi battuto nel finale da Simone Miele. Ma per fortuna il tricolore asfalto ha messo nel piatto le gare con coefficiente maggiorato (1,5 per Elba, Salento e San Martino di Castrozza) e il trionfo d’inizio mese al Salento gli ha ridato morale e punti sonanti (22,5). Ora si prepara ad affrontare il 36° Rally della Marca con il coltello tra i denti e un unico risultato utile, la vittoria: “Torno sempre molto volentieri a correre a Treviso perché ogni volta è uno stimolo per migliorare sempre di più i record su Tomba e Cesen. Stavolta possiamo contare sui dati raccolti lo scorso anno correndo con la stessa vettura, il feeling è aumentato sempre di più, perciò punto a fare decisi progressi”.
Fiducia condivisa nel Team HMI e concentrazione massima anche dell’esperto navigatore Nicola Arena, consapevoli di non potersi permettere altri passi falsi. “Mi aspetto una gara molto tirata – puntualizza Fontana – visto e considerato che nel 2018 i primi tre sono rimasti racchiusi nello spazio di 9’’ scarsi. Metto i miei avversari sullo stesso piano, il campionato ha mostrato finora che i valori si equivalgono”.
Uno sguardo alla classifica con Miele (Citroen C3 Wrc) in testa a 49,5 punti seguito da Signor (46) e Luca Pedersoli (30), outsider i conduttori di R5 Corrado Pinzano (29) e Andrea Carella (21).
Cinque podi nel curriculum trevigiano di Fontana (secondo nel 2003, 2004, 2018, terzo nel 2012 e 2017), l’unico big del nuovo millennio a non aver ancora messo la firma sul Marca.

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