San Martino incorona Pedersoli e Tomasi campioni WRC

16 Settembre 2019

Tripudio ai vincitori Luca Pedersoli e Anna Tomasi su Citroen Ds3 Vieffecorse, onore agli sconfitti Simone Miele e Roberto Mometti su Citroen Ds3 Dream One Racing, il bentornato a Paolo Porro e Paolo Cargnelutti con la Ford Fiesta Bluthunder, terzi sul podio del 39° Rallye San Martino che ha assegnato lo scudetto del Campionato Italiano Wrc 2019. Una gara iniziata con un colpo di scena – l’immediato ko della Fiesta di Marco Signor e Patrick Bernardi nella prova cittadina di venerdì sera – e poi caratterizzata ieri dal duello ravvicinato tra i due battistrada, mentre il terzo incomodo è stato Corrado Fontana che ha completato la sua disgraziata stagione con il quinto ritiro su sei gare. Sul podio tre lombardi: bresciano Pedersoli (tempo totale 1:13’27’’6), varesotto Miele (a 8’’5) e comasco Porro (a 49’’2). Quarto posto per il piacentino Andrea Carella, primo di R5 su Skoda Fabia, quinto e primo dei trentini Matteo Daprà su Ford Fiesta Wrc, che può dirsi ben soddisfatto del suo debutto con una vettura da vertice. Corsa tiratissima davanti, distacco a elastico per giocarsi uno scudetto con i nervi, prima ancora che con l’abilità al volante. Tre anni fa Miele si prese il terzo posto a 1’43’’1 da Signor che vinse, Pedersoli secondo a 1’’6. Il driver di Olgiate Olona è cresciuto di livello e il prossimo anno, “con più cattiveria agonistica – secondo il suo mentore Mometti – punterà deciso a migliorare ancora, ergo prendersi l’agognato titolo”.
TRENTINI.Detto del meglio piazzato nella generale, Matteo Daprà quinto assoluto, si è detto non soddisfatto Ezio Soppa del 14. posto ottenuto su Skoda Fabia R5, mentre di sicuro può festeggiare Daniele Casagrande il 20. con successo in Classe R2B al volante di una Renault Twingo griffata Destra 4. Federico Fiora vince facile una Classe A7 con sole due Clio Williams in lizza, ma è stato bravo a terminare 23. assoluto. Peccato per Roberto Pellé, protagonista in R1 con la Suzuki Swift, secondo al traguardo ma battuto per il gioco degli scarti nella Coppa Acisport da Simone Goldoni, quarto.
PRIMO GIRO. Pedersoli marca 13’30’’8 sul “Manghen” (22,01 km), oltre dieci secondi in meno rispetto al graffio di Fontana dell’anno scorso. Il comasco si mette in mezzo ai duellanti, Miele cede 6’’6, Porro 7’’8, Carella 8’’9, il resto della compagnia paga oltre 20’’ di ritardo. Si va sull’inedita “Murello” (7,02 km) e Miele firma in 4’45’’2, Porro a 2’’3, Pedersoli a 2’’4, migliore di R5 Alberto Roveta a 9’’0. Dentro sulla “Val Malene” (18,28 km), tutti curiosi di scoprire cosa succede: Pedersoli 11’50’’4, Miele a 0‘’7, la forbice tra i due è di appena 5’’ netti. Porro sta per mettere la freccia su Fontana, tra loro solo 6 decimi. Efrem Bianco il più rapido di R5 in 12’12’’9, Carella a 6’’1 leader di Classe. Si ribalta Walter Lamonato, nessun danno all’equipaggio, la Skoda del trevigiano intralcia la strada ma passano in otto prima che Stefano Liburdi (Peugeot 207 S2000) decida che il pertugio è stretto e non sicuro. Lui si ferma, prova sospesa, vetture in trasferimento e tempo imposto per il resto della compagnia. Intanto viene stoppato l’Historique sul Manghen causa incidente di Riccardo Bianco (demolita la Ford Sierra Cosworth) con le sole Stratos di Tony Fassina e Giorgio Costenaro che concludono la prova. Trasferimento e tempo imposto immusoniscono la truppa vintage. Pedersoli fa sua la “Gobbera” (9,03 km) in 5’18’’5, Miele a 2’’7 arretra a 7’’7 nel totale. Porro (5’24’’8) sorpassa un abulico Fontana (5’28’’5). Al riposo Carella leader di R5 con 9’’8 su Bianco e 25’’5 su Roveta. Super 1600 nel segno a sorpresa di Gianmarco Lovisetto con ampio margine sui rivali, soprattutto Corrado Vescovi zavorrato da 4’ di penalità per cinture non ben allacciate. Tra Daniele Casagrande (Renault Twingo) e Lorenzo Grani (Peugeot 208) un divario di 4’’7 in Classe R2.
SECONDO GIRO.Pedersoli lima in basso sul “Manghen” a 13’27’’4, ottimo Miele a 0’’9 (però adesso ha 8’’6 sullo zaino), Porro a 3’’7. Fontana (13’27’’4) si ritira in trasferimento per noie meccaniche. Carella 13’49’’2 affonda il colpo su Bianco a 10’’4 che ora insegue a 20’’2 in R5. Rudy Andriolo comanda forte la Super 2000, Roberto Vescovi può prendersi solo la gloria degli scratch di Super 1600 (sempre ricordando che ha già vinto la Coppa Acisport). “Murello” è congeniale a Miele che graffia in 4’44’’4, ma Pedersoli è lì a 1’’2, Porro a 1’’7. Niente male Daprà in 4’52’’2, quinto nella generale. Si torna sulla “Val Malene”: Pedersoli in 11’44’’3 riallunga su Miele a 1’’8. Tra i due ci sono 9’’2 prima dell’ultima prova, tensione alle stelle nei rispettivi clan. Porro intanto veleggia terzo e soddisfatto a 44’’8, la Fabia di Carella lontana ben oltre il minuto anche se prima di R5 con Bianco a 25’’2 e Roveta a 38’’3. Andriolo continua a dettare legge nella Super 2000, idem Vescovi nella Super 1600, ma con un tarlo al veleno per la penalità comminatagli e che lo costringe dietro a Lovisetto. Solo 6’’9 separano Casagrande e Lorenzo Grani in R2B, tra Ivan Cominelli e Pellé ci sono 20’’2 in R1. La Gobbera chiude i giochi, Miele ci prova fino all’ultimo metro e fa segnare 5’19’’1, però Pedersoli è lì vicino a 0’’7, il San Martino è suo per 8’’5 dopo oltre 115 km cronometrati. Primato di Carella in R5, sul podio della Classe più numerosa Bianco e Roveta. Andriolo principe di Super 2000, Lovisetto che rintuzza il veemente recupero di Vescovi in Super 1600. Casagrande vince la R2B, Cominelli la R1.

Pin It on Pinterest

Share This

Share This

Share this post with your friends!